Poesie

La stagione vorrebbe un bel secco

La stagione vorrebbe un bel secco

e terreno crepato, arso dal sole

scarso di nubi

Ora, l’agosto non tende all’arrosto

piuttosto ci cuoce a fuoco lentino, tenendoci umidi

sotto al lavandino

Se fosse possibile striccare il lavabo

lasciarci all’asciutto da qui a San lorenzo

lasciar che ai bordi compaia la crosta

s’infuochi per bene il nostro buon cuore

non scuocia s’intende

ma bruci le suole

Sarebbe un bel colpo che pioggia piovesse in autunno e in aprile

che i mesi d’estate dell’acqua soltanto

sentissero il canto

falde scroscianti nel sottosuolo e in superficie il ricordo nel tuono

Ora, l’estate piove a dirotto e il contadino da sotto al portone

osserva i tomachi, sigòli e melone

resister nel fango, averci il fiatone

Non pianger bracciante,  non lacrimar

nemmeno una goccia lasciarti scappar

le tue belle prese, le siepi e carraie

che ora ricordan piuttosto risaie

vedranno quei venti e quei soli potenti

che allargano il viso, risplendono i denti!